L’11 settembre 1997 a Kyoto più di 16o paesi hanno sottoscritto un trattato internazionale in materia di salvaguardia ambientale. Il trattato di Kyoto prevede, per i paesi firmatari, l’obbligo di ridurre entro il 2012 le emissioni di elementi inquinanti di almeno il 5% rispetto ai valori del 1990. A novembre 190 paesi riuniti in conferenza a Durban hanno fatto il punto sulla situazione e hanno analizzato i risultati.
Il problema del protocollo è che grandi nazioni come Cina, Usa, India e Brasile non hanno mai ratificato il trattato, arrivando perciò a interferire su circa il 30% delle emissioni globali.Il protocollo di Kyoto è stato anche il mezzo di riconferma di gravi squilibri di trattamento tra paesi in via di sviluppo e paesi industrializzati. Infatti i PVS non avevano lo stesso tipo di limite di emissione rispetto ai paesi industrializzati, nonostante le quantità di emissioni di gas inquinanti fossero simili se non superiori.
Meccanismi di riduzione delle emissioni
Per i paesi in che hanno aderito al protocollo l’unico sistema per limitare le emissioni era dato dai “Clean Development Mechanism” (CDM). Il CDM ha il duplice scopo di permettere ai paesi in via di sviluppo di utilizzare tecnologie sostenibili, e quello di abbattere le emissioni dove è economicamente conveniente per i paesi con i vincoli del protocollo di Kyoto.Così, se ad esempio la Germania introduce dei filtri per ridurre le emissioni di una ciminiera in Cina, le emissioni risparmiate diventano una riduzione dell’emissione tedesca. La differenza fra la quantità di gas serra realmente emessa e quella che si sarebbe emessa senza il progetto CDM, diventa “emissione evitata”, attribuendo alla Germania in questo caso un “Credito di Emissioni” o CER (CertifiedEmissionReductions).
Cosa si è deciso a Durban
Il 28 novembre si è aperto a Durban la diciassettesima conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici. La conferenza si è aperta sottolineando la difficile situazione economica nella quale si trovano tanti paesi in questo momento. Ma sono stati esposti anche i dati dell’ Organizzazione meteorologia Mondiale, che hanno confermato come si siano raggiunti i livelli di anidride carbonica mai raggiunti fino a ora. Altri dati hanno mostrato come siano arrivati a 710mila il numero di persone decedute in seguito a disastri ambientali avvenuti negli ultimi 10 anni. Ma allora cosa si è deciso a Durban?
- Il Protocollo di Kyoto verrà prorogato per altri 5 anni per i paesi firmatari, finora solo Unione Europea, Svizzera, Norvegia Australia e Nuova Zelanda.
- Avviare i negoziati per raggiungere un accordo globale entro il 2015 da mettere in pratica entro il 2020. Il nuovo accordo dovrà elevare i livelli degli obiettivi di riduzione di gas, in modo più trasparente tra i paesi in via di sviluppo e i paesi industrializzati.
- E’ stato confermato il green climate found, il finanziamento destinato ai Paesi più poveri per l’adattamento climatico. E’ stato deciso che i programmi di rimboschimento potranno essere portati avanti dai privati.
- Sarà istituito un comitato per l’adattamento ai cambiamenti climatici che avrà il compito di coordinare i cambiamenti.
- Attraverso il Technology Mechanism verranno aiutati i Paesi più poveri a entrare in contatto con le nuove tecnologie