Media e criminalita’ in Italia: come e perche’ l’informazione massmediatica si concentra sugli episodi di cronaca nera

Ogni giorno in Italia veniamo “bombardati” da migliaia di notizie, soprattutto grazie ai numerosi mezzi di informazione e comunicazione di cui la società odierna è dotata. E’ interessante chiedersi su quali notizie dati media si concentrino e quali effetti abbiano sul pubblico che le apprende.

INTRODUZIONE

Mi sembra interessante evidenziare il fatto che giornali, telegiornali e altri media diano un grande spazio alle notizie di cronaca nera e come queste vengano comunicate. Un esteso corredo di immagini, anche grazie ai supporti digitali che sempre più persone possiedono, accompagna la notizia, che già è imperniata di termini e locuzioni studiate ad hoc per aumentarne l’appeal. Si legge e si sente da ogni parte “Barbaramente uccisi in villa da banda di rom” o attacchi simili. Con questo non intendo insinuare che non sia dovere di un giornale scrivere di episodi realmente avvenuti, tuttavia salta all’occhio la quantità relativa di tali notizie rispetto ad altre e la modalità con cui sono date.

LA TELEVISIONE E IL SUO RUOLO ESORCIZZANTE

Nonostante la già citata numerosità dei mezzi di informazione, un ruolo ancora primario lo assume la televisione, quindi i suoi TG, i suoi talk show e le fiction. Se accendiamo la TV, e in particolare ci sintonizziamo su alcuni canali televisivi privati, è molto facile imbattersi in trasmissioni che affrontano fatti di cronaca nera, in particolare violenze e omicidi a sfondo sessuale descritti con dovizia di particolari accattivanti. Mi vengono alla mente certi telegiornali, come il TG4 o Studio Aperto; tuttavia è indubbio che anche trasmissioni  condotte in modo apparentemente più rigoroso, come “Chi l’ha visto?” su Raitre, non si risparmiano la spettacolarizzazione dei fatti, anche se svolgono un servizio di per sè utile alla collettività. Nel momento in cui l’utente guarda, viene intrattenuto dal racconto della notizia, come se stesse vedendo un film. Le immagini correlate sono di grande impatto emotivo e scatenano sentimenti contrastanti, da una parte orrore e paura, dall’altra curiosità e attrazione. Questo mix di sensazioni induce lo spettatore a non scollarsi dal programma e a non cambiare canale.

La modalità con cui certi fatti vengono raccontati hanno il potere di distogliere l’attenzione da fatti certamente più importanti e riguardanti la società intera, come la crisi economica, il ruolo dell’Italia in Europa, la disoccupazione…intanto alimentano l’ignoranza diffusa e certi pregiudizi, nonché il senso di insicurezza e rabbia, il desiderio di difendersi dall’”altro”, che sia straniero o italiano. A tal proposito intendo far notare che in genere apprendiamo fatti di cronaca nera in cui gli autori dei crimini sono extracomunitari, dimenticandoci di quanti delitti vengano compiuti tra le mura domestiche italiane, ai danni di mogli e parenti!

 
ESEMPI TELEVISIVI

Quarto grado è una trasmissione che va in onda su Rete4 ogni venerdì sera e che si pone l’obiettivo di indagare su chi e perchè possa aver compiuto efferati delitti. In studio sono presenti professionisti del settore, come psicologi e criminologi, ma anche “personale” della Polizia Scientifica.

Pensando a Quarto grado ricordo l’episodio di Avetrana, dove è stata uccisa Sarah Scazzi. La trasmissione in onda sul quarto canale ha dedicato numerose puntate sull’omicidio e sui suoi sviluppi, come ad esempio l’arresto della cugina e della zia. Pur trattandosi di delitto avvenuto in famiglia di cui è sicuramente giusto dare il resoconto, le modalità espressive con cui viene comunicato è eloquente. In particolare avevo visto una puntata in cui veniva riproposta decine di volte l’immagine delle due detenute accompagnate in cella, e venivano inquadrate continuamente le facce della zia di Sarah e di sua figlia. Più e più volte gli esperti del montaggio si sono soffermati sui particolari (quanto fossero magre o in salute) e sui vestiti indossati dalle due donne. In questo caso le immagini, accompagnate da un motivo musicale scelto ad hoc, assumono un ruolo attrattivo di primaria importanza per chi le guarda; ruolo ancora più importante se tali immagini vengono proposte ripetutamente. “Ecco i mostri! Gli artefici dell’efferato delitto, ora posso star tranquillo…sono in carcere!” è il messaggio subliminale che arriva al telespettatore. Ancora una volta il ruolo esorcizzante della televisione, la paura e al contempo la voglia morbosa di vedere ossessivamente le stesse immagini e quel che rappresentano.

E IL WEB?…IN PILLOLE!

Ho intenzionalmente  preferito dare maggior risalto al ruolo della televisione, in quanto ritengo che la TV sia ancora il canale prescelto dall’utente medio, per farlo sentire “coccolato” da immagini, musica e parole che lo avvolgono una volta seduto sul divano e lo distolgono dalle altre problematiche; ovviamente oggi  anche, se non soprattutto, la Rete pullula di notizie cercate spesso in modo ossessivo dagli utenti. Secondo un rapporto dell’EURISPES dell’anno corrente, le notizie di cronaca nera, insieme a quelle sportive (in particolare calcistiche), sono i temi più cercati e “cliccati” in Rete dagli utenti.(1)

ALCUNI DATI ALLARMANTI

Molte donne o altri soggetti deboli vengono uccisi spesso per futili motivi e banali gelosie. La violenza di compagni, mariti, o ex partner è la prima causa di morte per le donne dai 15 ai 44 anni! «Con dati statistici che vanno dal 70% all’87% la violenza domestica risulta essere la forma di violenza più pervasiva che continua a colpire le donne in tutto il Paese» ha dichiarato Rashida Manjoo(2), relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, a conclusione della sua visita in Italia lo scorso gennaio. Il 76% delle violenze nel nostro Paese avviene tra le mura domestiche a opera di ex partner, mariti, compagni o persone conosciute e, secondo fonti Onu è la causa del 70% dei femminicidi(3). Intanto questi fatti vengono ricordati molto poco dai media nazionali.

NOTE

1)http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2605:sintesi-rapporto-italia-2012&catid=40&Itemid=135

2)http://www.noidonne.org/articolo.php?ID=02973

3)http://www.repubblica.it/cronaca/2012/06/25/news/normal_0_14_violenza_su_donne_cedaw_lancia_l_allarme_in_italia_ancora_troppa_poca_protezione-37912573/

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