Sicuramente siamo qualcosa di più di ciò che mangiamo. Alimentarsi è fisiologicamente qualcosa di più che assumere cibo, anche solo per il fatto che questa azione volontaria è seguita da un atto involontario, che ha una sua intrinseca saggezza: l’assimilazione. Questo è un processo estremamente complesso, intimamente e visceralmente legato alla sfera emotiva e psicologica.
Il nostro modo di essere, di pensare, la nostra personalità, il nostro modo di adattarci, ci porta ad assumere cibo secondo modalità particolari. Ciascuna delle varie diete (vegetariana, vegana, crudista, ..) corrisponde, così, ad un diverso bisogno intellettuale, ad un’idea di come ciascun individuo intende collocarsi nel mondo.
Sono molti gli studi che analizzano gli effetti dei cibi sul fisico. Descrivono come la quantità dei nutrienti, la loro qualità, condizionino biochimicamente le funzioni del nostro corpo e del nostro cervello. Taluni alimenti influiscono perfino nel processo di produzione dei neurotrasmettitori.
Nella storia dell’uomo troviamo, forse proprio per questo motivo, cibi sacri e cibi tabù. Nelle varie epoche l’uomo ha poi dato significati diversi al cibo, che vanno al di là del mero soddisfacimento dei bisogni nutrizionali. Particolari cure nella preparazione del cibo, il suo consumo collettivo, sono esempi di questa ritualizzazione. Solo la recente deritualizzazione di molti aspetti della vita sociale ha parzialmente ridimensionato queste usanze “antiche come l’uomo” collegate all’alimentazione.
Ma si consideri ora la relazione esistente tra alimentazione e psiche. E’ certamente intricata. Siamo sicuramente ciò che il corpo nella sua saggezza decide di trattenere di ciò che ci permettiamo di mangiare. Quindi possiamo dire che siamo sia ciò che mangiamo e … mangiamo per come siamo.
Ma, ora, riflettiamo: cosa mangiamo? Il cibo è qualcosa di scontato? L’alimentazione è cambiata nel corso della storia? Il percorso evolutivo ci mostra come l’abilità di procurarsi cibo abbia da sempre rappresentato una caratteristica determinante per il successo biologico di una specie. In questo quadro, la natura non è un enorme supermercato; la competizione per il cibo è spietata, una vera e propria lotta! Le specie evolvono, e si adattano all’ambiente che muta.
Ma l’uomo è riuscito a fare qualcosa in più. Oltre ad evolvere e ad adattarsi all’ambiente circostante, è riuscito a modificare a proprio vantaggio l’ambiente stesso per ottenere cibo con maggior regolarità, padroneggiando gli elementi presenti in natura.
Un passo fondamentale di questa storia è rappresentato dalla comparsa dell’agricoltura, 12000 anni fa. Si tratta davvero di una rivoluzione culturale, oltre che alimentare: segna un cambio di paradigma. Per i primi agricoltori la natura non è più stata solo qualcosa di esogeno, di magico, volubile, insomma, da temere, ma qualcosa che può anche essere addomesticata e manipolata. Questo nuovo rapporto con la natura, basato sulla conoscenza, la misura, la razionalità, ha permesso all’uomo uno stile di vita diverso ed una disponibilità di cibo impensabili in precedenza. L’allevamento e la pastorizia rappresentano i passi successivi di questa storia di dominio. Non è azzardato quindi sostenere che l’alimentazione umana si è evoluta nella storia, al pari della capacità dell’uomo di sfruttare l’ambiente circostante.
Ma anche gli alimenti hanno una loro storia, talora parallela e in seguito intrecciata con quella umana. Pensiamo ad esempio ad un uovo. Come sostiene Silvertown nel suo libro “A cena con Darwin”, prima di svolgere la funzione di diffuso alimento umano, l’uovo rappresenta il prodotto di lunga storia fatta di mutazioni e selezioni, ovvero una geniale forma di adattamento della riproduzione fuori dall’acqua dei rettili. In milioni di anni di evoluzione, tra le mille soluzioni sperimentate dalla natura, le uova con guscio calcaree sono state selezionate per salvare gli embrioni dalla disidratazione e garantire loro una riserva energetica formidabile. L’uomo ha saputo coglierne il valore nutrizionale, inserendolo nel proprio menù! Anche molti altri alimenti umani hanno una loro affascinante storia. Sarà bello riflettere su cosa mangiamo, la prossima volta che torneremo a tavola!
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