Tesla, il genio ribelle dimenticato da tanti, dotato di grande umanità e altruismo. Riusciva a vedere le sue invenzioni con la sola forza dell’immaginazione. Dalla corrente alternata allo studio delle onde elettromagnetiche fino ad arrivare alla ricerca di un’energia libera e pulita per tutti: questo è il suo segreto raccontato nel film di Kristo Papic prodotto nel 1980.
Il film
Il film capolavoro di Kristo Papic, doppiato recentemente in lingua italiana, ripercorre alcuni momenti salienti della vita di Nikola Tesla. Una sottile linea del tempo accompagna le scene del film e solo al termine troverà il filo conduttore. Siamo nel 1943, in una stanza d’albergo di Manhattan. Tesla oramai anziano, rilascia un’intervista a un giornalista freelance. Dalle parole di Tesla rivolte al giornalista: “…il destino che l’uomo ha scelto e quello che avrebbe potuto scegliere, ci avrebbe potuto portare in una direzione molto differente…” inizierà il racconto descrivendo la sua ascesa verso la notorietà e l’inevitabile discesa verso l’oblio.
Il suo arrivo negli Stati Uniti nel 1884 è segnato dall’incontro di Edison ma il loro rapporto si configura sin da subito come turbolento. Tesla sostiene che la corrente alternata sia molto più efficiente del sistema a corrente diretta. Le parole: “…noi stiamo sprecando l’intera energia data dalla natura. L’energia elettrica nella sua forma imprigionata non è solamente imperfetta ma è innaturale. Siamo fuori con l’armonia terrestre….” portano Edison a vedere in lui un potenziale avversario e concorrente.
La corrente alternata
Nonostante l’opposizione di Edison, il sistema polifase a corrente alternata sarà adottato. George Westinghouse, presidente della Pittsburg Elecric, nel maggio 888, crede in lui e acquista i suoi brevetti. Tesla avrà simbolicamente un dollaro per ogni motore polifase, dollari che lui non vorrà mai, infatti, sosteneva: “…i benefici che deriveranno alla società dal mio sistema di corrente alternata polifase sono per me più importanti dei soldi che entreranno nelle mie tasche…”. L’obiettivo di Tesla non era quello di arricchirsi, ma di donare al mondo intero forme di energia che semplificassero l’esistenza alla società e ne incrementassero il benessere.
Tesla dimostrerà la superiorità di tali correnti nel 1893 illuminando l’intera esposizione universale di Chicago. Grazie alla possibilità di sfruttare efficientemente la corrente elettrica, tal evento rappresenterà un cambiamento incredibile per la vita di tutti gli uomini.
Una delle scene salienti è l’incontro con il grande capitalista J.P. Morgan, interpretato da uno straordinario Orson Welles. J. P. Morgan, il commodoro, è conquistato dal genio di Tesla mentre descrive il motore apparso in una sua visione “…in un circolo di elettricità, in un campo di magneti rotante dove l’energia veniva prodotta da un bilanciamento di corrente alternata…”.
Le onde elettromagnetiche
Trasferitosi a Colorado Springs, vicino a Denver, cercherà di realizzare una sua nuova concezione sull’elettricità attraverso nuovi esperimenti con le onde terrestri e atmosferiche. Morgan finanzia il suo progetto e crede in lui dicendogli “se tu riesci a farmi comunicare senza fili, a grandi distanze oltre oceano, beh tu dammi questo e io ti darò Colorado Springs come Timbctù”. Tesla riteneva possibile sfruttare energia già presente in natura, “pozzo di energia inesauribile” e trasmetterla a località lontane attraverso l’etere e non elettrodi, senza la necessità di ricorrere ai fili di conduzione elettrica. Secondo la sua teoria, la terra e l’etere costituivano un conduttore naturale e potevano essere sfruttate per far viaggiare le onde elettromagnetiche già presenti in natura. Tali onde sarebbero state raccolte da ricevitori posti ovunque nel pianeta.
La radio
Il film affronta brevemente la scoperta della radio che nel 1943 la Corte Suprema degli Stati Uniti riconoscerà a Tesla e non a Marconi. Solo in una scena del film, Tesla incontra Marconi al quale offre la disponibilità di visitare i suoi laboratori. L’importanza della scoperta inizialmente attribuita a Marconi porterà Morgan, interessato all’aspetto applicativo e commerciale dei suoi studi, ad abbandonare Tesla e questa sarà una delle scene finali con le quali si chiuderà il film.
Una sola fonte di energia
Tesla, in quest’occasione, propone a Morgan di salvare il mondo producendo una fonte di energia dalla cavità della terra al “guscio esterno” dalla ionosfera, dal vento, dal mare, dal sole senza utilizzare combustibili. “L’energia apparterrà a tutti, proprio come l’aria che respiriamo”. L’energia si alimenterà da sola anche durante le scariche elettriche di un temporale. Non ci sarebbe “più il bisogno di distruggere le risorse naturali, ma si prende quello che già esiste per usarlo nelle applicazioni in quantità illimitata”. J.P. Morgan non è pronto per questa novità. Efficaci sono le parole con le quali comunica al suo collaboratore di abbandonare i progetti di Tesla: “Una sola fonte di energia! Così che chiunque dovrebbe solo mettere un’antenna nel giardino e il gioco è fatto. Non rimarrebbe che vendere antenne…. Digli addio!”
La sottile linea del tempo, che ha caratterizzato tutto il film, tira le sue fila ricollegandosi alla scena iniziale. Tesla è in un albergo seduto ad attendere Morgan, oramai morto da tanti anni: “Gli ho mostrato come sarebbe potuto essere il mondo e lui gli ha risposto… ti farò sapere quando sono pronto…”. E Tesla sta ancora aspettando! Queste sono le ultime parole mentre sfumano le immagini esterne di una Manhattan distrutta dal traffico e dallo smog.
Approfondisci con il documentario
Titolo: Il segreto di Nikola Tesla
Autore: Kristo Papic
Produzione: Zagreb
Anno: 1980
Durata film: 89 min
Cast:
Peter Bozovic (Nokola Tesla), Strother Martin (Goerge Westinghouse), Orson Welles (J.P.Morgan), Dennis Patrick (Thomas Alva Edison)