Oviraptor, il Dinosauro pennuto

Nel 2007, in pieno Deserto del Gobi (Mongolia), il giovane paleontologo Federico Fanti, dottorando venticinquenne all’Università di Bologna, ha scoperto il fossile di un oviraptor, un dinosauro vissuto nel Cretacico. Sono stati rinvenuti anche i resti delle uova. Il giovane ricercatore ha rivoluzionato il  significato del termine oviraptor (ladro di uova) che gli era stato attribuito dai paleontologi di un secolo prima. Ecco perchè.

Già un secolo prima un gruppo di paleontologi aveva trovato  la testa dell’animale accanto ad alcune uova. Da qui il nome oviraptor, tradotto letteralmente ladro di uova, come a indicare che il dinosauro stesse predando altre uova. Grazie all’esilarante scoperta, Fanti ha capito invece che quelle venti uova erano in realtà le sue e che il piccolo dinosauro, un esemplare femmina, le stava covando. Il giovane ricercatore bolognese ha quindi stravolto il significato del termine latino.

Fanti spiega inoltre che l’esemplare è stato identificato grazie al cranio, l’elemento più utile per capire a che specie si riferisce un reperto fossile. La scoperta è stata pubblicata a febbraio su Plos One.

La specie

La specie in questione, Nemegtomaia barsboldi, appartenente al gruppo degli Oviraptosauri e all’ordine dei Saurischi, era lunga un metro e mezzo e coperta di piume. Ha vissuto durante il Cretacico superiore e presentava un becco e creste sul cranio, come i pappagalli di oggi. L’animale probabilmente era onnivoro, dato che non aveva denti. Si nutriva di piante e resti di animali che gli capitavano a tiro. Il termine Nemegtomaia  deriva dal greco e significa “brava madre del Nemegt“. Il nome rende giustizia al comportamento dell’animale e si riferisce al luogo di ritrovamento: i resti provengono tutti dalla stessa zona, ma risalgono a epoche e ambienti diversi, sia desertici che fluviali, il che fa pensare che questa specie di oviraptor sia stata tra le più longeve e adattabili.

L’oviraptor è l’unico dinosauro che sia mai stato ritrovato a covare uova. Probabilmente la fossilizzazione è avvenuta grazie a una tempesta di sabbia sopraggiunta durante l’atto della cova. Un’altra peculiarità che emerge dall’intervista fatta al  paleontologo, è che l’oviraptor covava solo due uova alla volta, diversamente da altre specie preistoriche e attuali di sauri.

Di seguito avete la possibilità di ascoltare un breve riassunto della scoperta con annessa intervista fatta a Fanti.

 

[audio:https://www.colpodiscienza.it/wp-content/uploads/2012/04/OVIRAPTOR5.mp3|titles=OVIRAPTOR – Intervista a Dott. Fanti]

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