In una società iperconnessa come la nostra, Internet è diventato uno strumento onnipervasivo, e anche nell’ambito della ricerca scientifica il desiderio e la necessità di aver accesso ai dati in modo libero e gratuito hanno portato alla nascita di forme di comunicazione trasparenti e finalizzate alla cooperazione più ampia, caratterizzate da particolari tipi di licenza (Creative Commons). Di qui, il concetto di Scienza Aperta sta imponendosi con forza nell’opinione pubblica, dove l’esigenza di condivisione è sempre più sentita, con l’obiettivo di giungere a una ricerca più produttiva e rispondente alle esigenze di una società democratica basata sulla scienza.
Ma “apertura” significa davvero sempre “democraticità”? L’ingresso di Internet nel mondo della ricerca ha cambiato il lavoro degli scienziati? E, se sì, in quale direzione? Qual è la situazione in Italia e quale la prospettiva?
Queste sono alcune delle domande cui si cercherà di dare risposta nel corso del convegno organizzato dal Master MaCSIS in collaborazione con AISA, Associazione Italiana per la Promozione della Scienza Aperta, e ScienzaInRete, web journal del Gruppo2003 per la ricerca, giovedì 10 Marzo presso l’Università Milano-Bicocca.
I lavori saranno aperti alle 9.30 da un intervento di Pietro Greco, scrittore e giornalista scientifico e membro del Comitato Direttivo di AISA, che fornirà un inquadramento storico sull’Open Science, mostrando il contesto in cui tale concetto si è generato, fino a risalire alla “origine trasparente della scienza”.
Seguirà Roberto Caso, giurista presso l’Università degli Studi di Trento e Presidente di AISA, che affronterà il tema dell’Open Science in ambito universitario. “Negli ultimi decenni l’università e la ricerca scientifica – sottolinea Caso – appaiono dominate da logiche di mercato e imprenditoriali. Uno degli aspetti più evidenti di questa deriva sta nella mercificazione della conoscenza e nell’uso aggressivo dei diritti di proprietà intellettuale. L’Open Science sta provando a invertire la rotta riproponendo, con i nuovi e potenti strumenti di Internet, l’antico valore etico della condivisione della conoscenza”.
Ludovico Ristori, ingegnere elettronico e responsabile del Sistema Informativo Territoriale del Comune di Pistoia, si soffermerà sugli Open Data sottolineando che “rappresentano un elemento di notevole innovazione nel rapporto fra istituzioni, imprese e cittadini. Capirne i presupposti, lo stato dell’arte, le possibilità ancora solo parzialmente sfruttate e anche ridimensionarne certe derive retoriche può essere molto utile alle riflessioni su un possibile nuovo scenario di open science”.
Concluderà i lavori della mattinata Giovanni Destro Bisol, antropologo presso Sapienza – Università di Roma e membro del Comitato Direttivo di AISA, calando l’Open Science nel lavoro quotidiano del ricercatore. Ciò a partire dalla riflessione che: “una scienza aperta alla verifica e alla condivisione, riproducibile e attenta ai bisogni della società può aiutarci a rendere la ricerca più efficace e il progresso scientifico più veloce. Ma questo richiede impegno e investimenti che solo poche delle istituzioni universitarie e di ricerca del nostro Paese sembrano disponibili a mettere realmente in atto”.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio alle 14.30 con l’intervento di Andrea Cerroni, sociologo della conoscenza presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, per il quale “aprirsi è una missione nuova e originaria per la scienza. Essa è infatti giunta a schiudere orizzonti inesplorati e ad acquisire una rilevanza determinante per la transizione verso una nuova forma sociale (knowledge-society, ovvero democratic science-based society), come già fu, in effetti, per Galileo e Machiavelli, Marx e Darwin, Freud ed Einstein. Ogni scienziato si trova dunque a dover riaprire gli orizzonti del proprio lavoro specialistico verso altri ambiti disciplinari, a riappropriarsi delle questioni storiche, metodologiche e di organizzazione sociale del proprio lavoro e a dare il proprio contributo di cittadino a una visione condivisa sulle più generali trasformazioni sociali in corso”.
Seguirà Paola Galimberti, Responsabile dell’Archivio istituzionale della ricerca e della piattaforma di ePublishing presso l’Università degli Studi di Milano e membro del Comitato Direttivo di AISA, che con il suo contributo illustrerà il concetto di Accesso Aperto nelle sue diverse forme e prospettive. In particolare, verranno evidenziati la trasformazione della comunicazione scientifica da analogica a digitale e il diverso modo di concepire produzione, validazione, disseminazione e valutazione della ricerca scientifica, con grande attenzione all’impatto sulla società.
Infine, chiuderà la giornata Federico Cabitza, docente di Interazione uomo-macchina presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, che porrà l’attenzione sui nuovi mezzi di comunicazione e condivisione, concentrandosi sul livello di consapevolezza che gli utenti hanno del loro uso a cominciare dalla riflessione: “Le recenti piattaforme sociali facilitano la condivisione di contenuti, dati, conoscenze, progetti e ricerche scientifiche: è il web che apre, sia in termini di accesso che di contributo. Ma i servizi del web sono filtrati dalla profilazione e il rischio di ritrovarsi aperti, ma chiusi in silos culturali è concreto. Propongo una riflessione sulle tecnologie abilitanti l’apertura e disabilitanti la intermediazione nella società della conoscenza per capire come progettare strumenti migliori o semplicemente rendere i loro utenti più consapevoli”.
La giornata sarà coordinata da Luca Carra giornalista scientifico e Direttore Responsabile del web-journal ScienzaInRete.
La partecipazione è gratuita e aperta a tutti. Per informazioni: segreteria.macsis@unimib.it
Su Colpodiscienza e su ScienzaInRete saranno pubblicati approfondimenti e contenuti multimediali legati alla giornata elaborati dagli studenti del Master MaCSIS.